26 dicembre 2012

Natale con i tuoi


Da "Il Ruvido" #5, in edicola dal 22 dicembre


Maya o non Maya, Natale è arrivato anche quest'anno e un po' noi tutti, fin da subito, fin dal primo addobbo natalizio che abbiamo incontrato per strada, siamo stati pervasi da un unico sentimento che ci ha riempito il cuore: l'angoscia. Se sei un bambino è un gran bel periodo, si può dire che non aspetti altro; ma se è da un pezzo che hai smesso di credere a favolette come Babbo Natale o “la legge è uguale per tutti” è il momento più drammatico dell'anno, persino più drammatico della prova costume estiva. Tutto ha inizio un paio di mesi prima di dicembre, quando il clima si irrigidisce, i maglioni escono dagli armadi e capisci che il Natale si è incamminato per venirti a rompere i coglioni. Però non ci pensi ancora più di tanto, è un appuntamento tutto sommato ancora lontano. Ci si rende conto che sta veramente arrivando Natale quando Bruno Vespa presenta il suo nuovo libro. Nel momento preciso in cui vedi i servizi sulla conferenza stampa di presentazione del tomo e senti l'ospite fisso Berlusconi parlare di qualunque cosa che non sia il libro di Vespa, SAI che ormai manca poco. Sono tanti gli aspetti agghiaccianti del periodo natalizio, ma vorrei soffermarmi su uno in particolare: i parenti lontani.
Ecco, secondo me, la peggiore calamità del Natale è il dover contattare i parenti lontani. Conosci i nomi della maggior parte di loro, ma associare quei nomi ad un viso è poi cosa impossibile, visto che l'ultima volta che li hai visti è stata mentre sorseggiavi latte dalla tetta materna.
Tizi ignorati per tutto l'anno, dei perfetti sconosciuti con cui ti vedi o ti senti esclusivamente in caso di morte o di vincite miliardarie, in questo periodo si impossessano improvvisamente di te e diventano il più importante dei tuoi pensieri. Non per tua volontà, è ovvio, ma per volere dei tuoi genitori che imploranti ti ripetono fino alla nausea “che figura ci facciamo”, quando in realtà vorrebbero dire “i parenti possono sempre servire...dai, che ti costa, fagli una telefonata così si ricorderà di te nel testamento”. Nella telefonata standard al parente ignoto devi riassumere un anno di vita cercando di essere il più breve possibile. Devi essere sintetico ed essenziale come la trama di un porno tedesco anni '70 perché il parente a cui fai gli auguri è, il più delle volte, un ottuagenario con le trombe di Eustachio esplose nel '69 e che interpreta a suo piacimento i suoni che cerchi di inviargli dalla cornetta. Se ti dilunghi sei finito. E' un anno che non ha tue notizie, è rimasto all'aggiornamento del Natale precedente e vuole sapere TUTTO. E per TUTTO non intendo che vuol sapere se nel frattempo hai trovato lavoro, hai figliato o se stai semplicemente bene. Vuole sapere cosa hai fatto ogni santo giorno dal 26 dicembre precedente fino ai 10 minuti prima. Più anziani sono, più tempo libero hanno.
La telefonata di solito si svolge così, in rapidissima successione: opera di convincimento da parte dei tuoi (di solito 2-3 giorni), temporeggiamento davanti al telefono, digitazione del numero seguita dalla speranza di trovare occupato (in tal caso, per motivi sconosciuti e privi di fondamenti scientifici, la telefonata viene annullata e rimandata all'anno successivo oppure delegata al fratello o alla sorella), smoccolamento selvaggio al primo squillo di “libero”, attesa che dall'altra parte la cornetta si alzi, speranza che il vecchio non senta o sia fuori casa (in questo caso entra in vigore la norma già adottata nell'eventualità di numero occupato), risposta, sintesi tipo porno tedesco anni '70, saluti di commiato, chiusura della telefonata ed esultanza finale stile Marco Tardelli '82. Tutto finito. La tachicardia sparisce e la vita può riprendere serena e spensierata. E adesso goditi il tuo trionfo: hai solo un anno di relax prima della prossima telefonata...

(Nella foto, Emma Bell si rende conto che è il 24 dicembre e che deve telefonare ai parenti)


23 dicembre 2012

La fine del mondo (o quasi...)


Da "Il Ruvido" #4

Il 21 dicembre è arrivato, la fine del mondo profetizzata dai Maya è alle porte. Cosa sta accadendo nel mondo alla vigilia dell'evento dell'anno?
In Siria si stanno preparando alla catastrofe allenandosi già da diversi mesi con delle esercitazioni. Come si fa qui da noi. Ad esempio fingiamo che ci sia stato un grosso terremoto (di quelli che ti fanno ridere al telefono di notte se sei un costruttore) e ci esercitiamo a gestire il post evento in tutte le sue declinazioni. Noi simuliamo, Assad no. Ma non lo fa per cattiveria: Assad è un perfezionista, ed è solo per amore della precisione che è da mesi che sta massacrando i civili; perché vuole che la gente prenda sul serio questa storia della fine del mondo. Ultimamente Assad ha intensificato lo sterminio dei civili per evitare che i quattro cavalieri si stanchino troppo: tra colleghi ci si dà una mano. Obama è molto seccato perché teme che l'Apocalisse possa rubargli il prossimo premio Nobel per la pace. Tempo per invadere l'Iran non c'è. Per l'Afghanistan e l'Iraq è stato più semplice: l'invasione gliel'ha fatta Bush, lui ha semplicemente dovuto mantenere le truppe da quelle parti e poi andare a prendere il premio.
La Merkel invece non ha ancora assunto una posizione ufficiale: sta prendendo tempo perché sta valutando i registri contabili dell'Apocalisse. Se i conti sono a posto, bene: si proceda pure alla distruzione dell'umanità, la Deutsche Bundesbank non si opporrà. Se invece i conti sono in rosso, in Europa quei cavalli non entrano, potranno radere al suolo soltanto i paesi extracomunitari e provare a ripresentarsi tra quattro anni, ma solo dopo che avranno sistemato la loro contabilità.
I russi sono quelli che la stanno prendendo peggio di tutti. Scene di isteria collettiva, mega rifornimenti nei supermercati, corse in chiesa a chiedere perdono per i peccati. Questo lo fanno i poveri. I ricchi se ne fottono: hanno chiamato l'architetto di Batman e stanno costruendo dei bunker sotterranei con i soffitti in vetro blindato così possono continuare a guardare i poveri mentre arrancano per l'ultima volta. Ma poi di cosa avranno paura i russi? Eppure dopo tanti anni con Putin, l'Apocalisse dovrebbe sembrare un miglioramento per le condizioni di vita in Russia.
Le autorità locali hanno cercato di sedare il popolo in tutti i modi. Dapprima spiegando che non ci sono informazioni scientifiche tali da lasciar presupporre alcuna catastrofe, poi hanno ripiegato sulla denigrazione. I Maya non sono credibili perché sono tutti morti. Chi è morto non è credibile. Per questo in Russia fanno fuori i giornalisti scomodi. Non perdono tempo a smentirli, il confronto è un procedimento troppo macchinoso. Meglio un proiettile in testa. Lo stesso vale per i Maya. Se fossero ancora vivi, Putin li sterminerebbe come se fossero una redazione di un giornale indipendente. Fortunatamente i conquistadores gli hanno risparmiato il lavoro: così ha più proiettili per i giornalisti russi.
In Italia siamo tranquilli. Non abbiamo paura perché a Roma c'è il Papa. Lui è l'amministratore delegato della più grande multinazionale del mondo: se le voci sulla fine del mondo fossero state vere, avrebbe aperto un account twitter proprio adesso? Col cazzo! Sarebbe già in un bunker di Mosca a brindare in calici d'oro insieme ai “Bruce Wayne” russi. I calici d'oro li avrebbe portati lui.
No...il Papa non avrebbe aspettato il 20 dicembre per andarsene: si sarebbe già messo in moto da un paio di mesi perché per impacchettare e portare via tutti i beni della Chiesa ci vogliono almeno sessanta giorni. Ed è una cosa che sa di dover fare di persona perché dopo quella storia del corvo ha capito che della gente che gira in Vaticano c'è poco da fidarsi. Troppi preti.

19 dicembre 2012

Dimission Impossible


Da Yanez, inserto satirico di "Pubblico" del 18 dicembre 2012

Mario Monti ha deciso di dimettersi. Un sabato di dicembre è andato da Napolitano e gli ha detto che si è rotto i coglioni. Non ha avvisato nessuno, nemmeno il presidente. Quando in casa Napolitano hanno sentito il citofono suonare credevano che fosse la pizza. Hanno aperto il cancello senza chiedere: “Chi è?”. Clio era già sulla porta con i soldi in mano, l'ascensore è arrivato al piano ma invece della capricciosa per lei e della maialona per Giorgio, si è ritrovata davanti Monti.
Lì per lì non ha capito: “Mario...ma le cose vanno davvero così male?”. Credeva che Monti arrotondasse consegnando pizze a domicilio nel week end. Poi ha realizzato: ha visto Rutelli scendere dal motorino con le pizze e si è resa conto dell'equivoco. Nelle ore successive Monti ha telefonato a Casini e Bersani per informarli della sua decisione. Casini lo ha trovato solo al sesto tentativo, dopo aver chiamato sei numeri diversi: non si sa mai con quale delle sue mogli stia cenando. Bersani lo ha beccato subito, al primo colpo. Il telefono ha squillato mezza volta: aveva appena investito un tizio che andava in motorino e credeva che al telefono fosse il suo avvocato che lo stava richiamando per dirgli cosa dire ai vigili: se Papa Giovanni o Nelson Mandela.
Comunque l'incidente è stato lieve: solo qualche pizza rovinata, ma Rutelli sta bene.
Monti ha poi parlato anche con Alfano. Ha dovuto chiamare Alfano perché Berlusconi aveva sempre il cellulare occupato: il sabato sera le chat porno fanno lo sconto del 7% una volta che superi i 780 minuti di telefonate. A Grillo non ha telefonato perché aveva paura di interromperlo durante le prove dei discorsi che fa davanti allo specchio. In questi giorni sta provando quello della bonifica dell'Agro Pontino e quello della battaglia del grano: meglio non rischiare.
Ora cosa accadrà? E' tutto molto incerto, quel che so è che Mario Monti non ha ancora tolto le chiavi dal cruscotto che Silvio Berlusconi è già davanti alla portiera pronto a strappargliele di mano per mettere in moto e andare sulla Salaria.
In Europa sono terrorizzati. Sanno che gli italiani sono capaci di tutto, sono dei veri incoscienti. Sono così pazzi che hanno persino permesso a Rutelli di consegnare pizze!

(Nella foto, Napolitano dubbioso se scegliere una "maialona" o una "tonno, patatine e rabarbaro".) 

15 dicembre 2012

Rolling Stones


Da "Il Ruvido" numero tre

I Rolling Stones sono ancora sul palco a dettare legge a 50 anni esatti dal loro esordio. Le nozze d'oro con la musica sono state festeggiate a Londra in uno spettacolo dal ritmo incalzante che ha infiammato anche gli spettatori con le protesi acustiche regolate al minimo. Gli animi erano bollenti già prima del riff di inizio concerto, poi tutto è esploso in un crescendo di emozioni che ha abbattuto le barriere del pudore e delle buone maniere. Durante l'attacco di “Paint it black” la regina Elisabetta è stata portata fuori dal servizio d'ordine dopo aver scatenato una rissa con un paio di scaricatori del porto di Plymouth. Chi avrebbe mai immaginato che la corona potesse essere usata anche in quel modo? Nonostante l'età media dei presenti, nessuno spettatore ci è rimasto secco. Si temeva che qualche vecchia coronaria potesse cedere a causa della tensione emotiva di un evento così coinvolgente. Carlo è andato via deluso, ha capito che un live degli Stones non gli basterà: se vorrà far fuori anche Camilla dovrà prenotare anche per lei una visita guidata nei sottopassaggi di Parigi. Se le fans di un tempo lanciavano sul palco mutande e reggiseni, oggi lanciano dentiere e calze contenitive. Una delle più creative si è fatta modellare le vene varicose in modo da ottenere la linguaccia simbolo del gruppo. C'è da dire che i prezzi dei biglietti non sono stati affatto modici, ma le protesi in titanio costano, per non parlare dei pannoloni... Mick e Keith indossano solo roba firmata. Nessuna bancarella di panini o bibite gassate: solo macchinette automatiche di bypass e pillole per la pressione. Anche i famigerati party del dopo show sono sempre folli come un tempo. Certo, sono cambiati gli ingredienti ma la trasgressione è sempre la stessa: al posto della cocaina c'è l'Aulin (preso puro sotto la lingua senz'acqua), al posto dei superalcolici c'è lo sciroppo per i bronchi (quello alla pesca che è più “rough”) e le ammucchiate selvagge con groupie assatanate sono state sostituite da frenetici giri di canasta con voraci ottantenni in dialisi.
Tornando sullo stage, che dire di Mick Jagger? Un ragazzino nel corpo delle rovine di Atene.
E' così vecchio che da bambino è stato tenuto in braccio da Sophia Loren, ma ha la grinta di un precario che cerca di recuperare con tutte le sue forze un euro che gli è caduto in un tombino. Metà stipendio. Charlie Watts era così in forma che con le sue rullate è riuscito persino a far svegliare un paio di volte Keith Richards.
Keith Richards: lui sì che continua ad essere un enigma per la scienza. Qualche anno fa Keith ha dichiarato di aver sniffato persino le ceneri di suo padre dopo che fu cremato. Il chitarrista degli Stones ha poi comunque invitato i giovani a non fare uso di sostanze stupefacenti. O non bastavano più per lui. Jane Rose, la manager del chitarrista, si è meravigliata di come la gente abbia creduto a questa sciocchezza: Keith Richards non ha mai invitato i giovani a non fare uso di stupefacenti!
In una bellissima caricatura di Court Jones, il chitarrista è legato ad un palo come S. Sebastiano,
ma viene trafitto da siringhe invece che da frecce. E’ un mistero che va oltre la comprensione umana capire come Keith Richards sia ancora allo stato solido. Ultimamente si è sottoposto ad una serie di esami clinici ed è stato necessario l’intervento di uno specialista: un paleontologo.
A causa dell’uso smodato di droga e alcol, Keith ha rivelato di avere enormi buchi nella memoria. Dopo il concerto londinese si è svegliato e ha trovato una modella nuda che dormiva nel suo letto, ma non si è meravigliato più di tanto: “Ehi, sono Keith Richards! ” avrà detto; due giorni fa mi è successa la stessa cosa: mi sono svegliato e nel mio letto c’era Keith Richards nudo. Non mi sono meravigliato più di tanto: “Ehi, è Keith Richards!” ho detto. Dopo il successo londinese forse andranno in tour, chi lo sa. Quel che è certo è che tutti vorremmo invecchiare come loro.

10 dicembre 2012

L'era del telefonino (seconda parte)


Da "Il Ruvido" numero due, ecco la seconda parte dell'inchiesta che provocherà l'invasione dell'Iran da parte del Lussemburgo.

leggi la   PRIMA PARTE e poi torna qui

La promozione che ho scelto io mi soddisfa in pieno anche se devo stare attento: finché parlo con utenti della mia stessa compagnia tutto bene, ma se solo provo a digitare il prefisso di un’altra azienda telefonica rischio di dover vendere un rene per pagare la bolletta. Un altro. E mia sorella stavolta non ci casca: non mi firma nessuna carta senza passare prima dall’avvocato.
Questo accade perché i vari gestori vogliono che si telefoni solo ed esclusivamente ai loro numeri e non per uno sporco interesse materiale: le altre compagnie non ti capiscono, vogliono solo il tuo denaro, non sono disinteressate come la tua. La tua, qualunque essa sia, vuole solo metterti in comunicazione con il prossimo, vuole che tu possa telefonare a tua zia senza problemi e poco importa se abita a meno di dieci metri da casa tua o se è sepolta da tre anni nel tuo giardino: telefonale e sarà contenta.
Se telefoni ad un utente della concorrenza, devi convertirlo alla tua azienda, devi redimerlo, devi fargli capire l’errore che ha commesso quando ha scelto un gestore che non possiede La Verità! Avviene una specie di lavaggio del cervello, capita anche a me. A volte parlo con utenti di altre compagnie e mi ritrovo a dire: “Ma perché non cambi, il mio gestore è meglio del tuo ecc..” e quando chiudo fisso il vuoto e pronuncio una frase incomprensibile: “Nàif is nau”. Poi penso ad un koala ed inizio a ridere. Ma come è possibile? È quasi una questione religiosa ormai. Religione? Un terreno che la pubblicità deve ancora dissodare. Finora nessun agente pubblicitario ha avuto l’idea di proporre una campagna del genere:

Golgota, anni ’30. Tre croci si stagliano su uno sfondo arido e tristemente premonitore di sventure. Un cellulare squilla nel silenzio irreale: la suoneria è la colonna sonora de “Gli Intoccabili”. Un giovane soldato romano dall’aria sorniona e con una leggera gobba risponde:

“Aò? Chi cerca? Si, sta qua…No, nun se pò dottò, er regolamento nun lo prevede…in via eccezzionale… ma facci in fretta…me tenghi presente però…ossequi dottò.

Il centurione lega il cellulare ad una lancia e lo avvicina a Gesù:

“A’ moro! Svègliate!”
“Ahia! E stà attento con quel coso! Sono il Figlio di Dio venuto a redimere il mondo, mica un eroe Marvel!”
“E nun fà scenate…Ar telefono, Tu’ padre”.
“Pronto? Padre, perché mi hai abbandonato?”
“Guarda che non ti ho abbandonato: non c’era campo.
“Padre, Hai visto dove sono?”
“Cosa ci posso fare ora? Sono quattro giorni che provo a telefonare e non riesco a prendere la linea. Te l’avevo detto di cambiare gestore telefonico o no? Volevo avvertirti di stare in guardia da un paio di capelloni ma ormai…Ci metti molto?”
“No, credo che sarò da Te tra qualche minuto…”
“Ok, non fare tardi: ho già buttato la pasta. A dopo”.
“Tieni, centurione. Papà ti ringrazia: ha detto che per il fastidio ti farà vivere qualche secolo
ma dovrai cambiare nome: che ne dici di Giulio Andreotti?”

Questione di tempo, qualcuno oserà. Gandhi è già stato utilizzato per promuovere un turbodiesel e Rocco Siffredi per le patatine fritte. E poi in qualche modo bisogna anche rivelare al mondo che Andreotti è l’Ebreo Errante. Io comunque me ne lavo le mani.

5 dicembre 2012

Tabacci ailoviù


Da "Yanez", inserto satirico di "Pubblico", del 3 dicembre 2012

Ad una settimana dalle primarie il vero protagonista continua ad essere lui, Bruno Tabacci. Il Pd ha un nuovo leader ma il vero sole della sinistra italiana brilla nascosto nella polvere di un misero 1,4%. Idolo del web, Bruno sta vivendo una seconda giovinezza. Un uomo che nel confronto tv a cinque è riuscito a sembrare Che Guevara pur essendo reazionario come la pubblicità anni '80 del Mulino Bianco. Ha ottenuto pochissimi voti, è vero, ma solo perché fa parte dell'Api di Rutelli; e Rutelli impone che i suoi uomini non ottengano mai più dell'1,5%. Una scelta politica ben precisa. Grillo non vuole che i suoi vadano in televisione e Rutelli non vuole che vengano votati. La storia gli darà ragione. Tutti vogliono una foto ricordo con Tabacci. Non come quelle tarocche con Gasparri. Con Gasparri ti fai la foto per fare gli occhi da merluzzo ritardato, postarla su facebbok e deriderlo almeno un paio d'ore al giorno. Con Tabacci vuoi farti la foto perché Tabacci ce l'ha duro.
Andiamo all'ufficio anagrafe. Quanti di voi stanno chiamando i neonati con il suo nome? Prima Benito, adesso Bruno. Angelina Jolie e Brad Pitt vogliono adottare un altro bambino solo per potergli cambiare nome: Bruno Tabacci Pitt.
La domanda che tutti si pongono è “Cosa farà ora Tabacci”? Un reality, un porno con la Tommasi? Potrà fare tutto quello che vorrà perché ora tutto gli sarà concesso e perdonato. Potrebbe persino urlare “piantatela! sono un democristiano, ma che cazzo vi siete fumati?”: gli sarebbe perdonato.
Potrebbe sbancare Youtube, se solo volesse. I 10 secondi di Tabacci che si tamburella la pelata come Lino Banfi condendo l'atto con il rituale “Madonna dell'Incoroneta” polverizzerebbero ogni record di visualizzazioni. Altro che Gangnam Style. Dovrà sfilarsene ancora parecchie di mutande Belen, per raggiungere queste vette di popolarità.



3 dicembre 2012

Quasi Santi #1


Da "Il Ruvido" #1 la prima puntata di una rubrica dedicata a chi ha cercato la santità e non ci è riuscito per piccole incomprensioni con il mondo... 
(illustrazioni di Sauro Ciantini)


Pericle Parnasotti visse la sua adolescenza lontano dai suoi coetanei perché il suo unico scopo era diventare santo. Si allenava ferocemente dalle 8 alle 10 ore al giorno in tutte le specialità del settore: recitava il rosario appeso al lampadario per i piedi, digiunava a pane e acqua (per mortificarsi ancora di più l'acqua era quella usata da suo zio Severino per gli infusi contro le emorroidi) e solo una volta fu tentato dalla masturbazione, ma vinse il demonio immergendo le parti intime nel vassoio della zuppa bollente. Poi la cena poté proseguire. Morì di noia a soli 26 anni; non è stato elevato agli onori degli altari perché durante la causa di beatificazione fu trovato nel suo cassetto un libro proibito dalla Chiesa: la biografia di Don Milani.


Maria De Torquemadis amava il Signore così tanto che arrivo' a definirsi una groupie del Cristo. Con una roncola picchiava ripetutamente i suoi fratellini per purificarli e mondarli dal peccato. Una volta scaldata con le carni tenere dei piccoli, si dedicava con cristiana dedizione alle ossa degli anziani genitori che con amore percuoteva fino all'arrivo dei carabinieri. Uscita dal manicomio criminale riprese la sua opera di purificazione aprendo un McDonald: chi mangiava quella roba aveva garantite le gioie del Paradiso. La sua pratica di beatificazione fu avviata quando lei era ancora in vita: fu poi chiusa e cancellata quando i carabinieri riuscirono a fare irruzione nel covo dove Maria teneva in ostaggio il postulatore e la riportarono in manicomio dove tuttora vive credendo di essere un hard disk.


Annibale Pescatore era un devoto dell'Eucaristia. A chi lo andava a trovare ripeteva di essere impegnato notte e giorno nel digiuno e nella preghiera, di nutrirsi esclusivamente del corpo di Cristo e che i suoi 145 kg (in continuo aumento) altro non erano che un'illusione ottica del Demonio, che voleva screditarlo così agli occhi del prossimo. Sì, anche quella coscia di cinghiale che aveva in mano era un trucco diabolico. I vicini di casa però confidarono di sentire continuamente un rumore di mascelle in movimento provenire da casa Pescatore, una masticazione continua e ininterrotta intarsiata da rutti alcolici. Sul letto di morte chiese la Comunione: quando il sacerdote gli porse l'ostia strabuzzò gli occhi è esclamò: “Ah, così questa sarebbe l'ostia? Ne avevo sentito parlare. Un po' sottile, però... Non ci potresti mettere sopra una fettina di mortadella così scende meglio?”


30 novembre 2012

L'era del telefonino (prima parte)


Da "Il Ruvido" numero 1 del 24 novembre 2012 ecco la prima parte di un'inchiesta scomoda come il vano bagagli del Frecciarossa.
Da sabato 1 dicembre su "Il Ruvido" la seconda e ultima parte. Tutti in edicola!

L’evoluzione della telefonia mobile è stata incredibilmente veloce. Nel giro di pochi anni siamo passati senza neanche accorgercene da cellulari anonimi a modelli sfavillanti che videoregistrano, che fotografano, che si trasformano in mini televisioni portatili. In commercio ora si trovano addirittura cellulari in grado di telefonare, ma per questi modelli bisogna spendere qualcosina in più: un optional bizzarro come questo non è alla portata di tutti. Usare il cellulare per telefonare! Cosa non si inventano ogni giorno…
Anche le dimensioni del cellulare sono notevolmente diminuite nel tempo proporzionalmente all’impoverimento culturale dei programmi di Rai Uno; si è passati dai primi modelli di una ventina d’anni fa, dei prefabbricati molto simili alle cabine telefoniche della SIP ma un po' più grandi e con un riverbero in grado di demolire i calcoli della colecisti, per arrivare a modelli di lillipuziane dimensioni. Se non avete le dita di Frodo non vi conviene acquistare uno degli ultimi modelli: come può un dito maggiorenne pigiare correttamente tasti così piccoli? Questo prima di passare agli smartphone, ma questa è un'altra storia. Cosa dire poi delle suonerie? Tutto è iniziato con un semplice ed innocuo “drin drin”, poi si è passati a musichette più complesse ma ancora inoffensive e lentamente ma inesorabilmente siamo stati inghiottiti in un baratro senza fine. Ieri all’improvviso ho sentito un acuto di Andrea Bocelli mentre stavo attraversando la strada e dopo qualche secondo di smarrimento, sotto il gatto delle nevi che mi aveva appena investito, ho realizzato che qualcuno stava semplicemente ricevendo una telefonata e che quella era la sua assurda suoneria polifonica.
Sempre ieri sera un amico mi ha portato a teatro, ma appena si sono spente le luci ho sentito lo stesso acuto di quella mattina: nello stupore generale ho urlato al mio vicino di spegnere il cellulare, ma gli ho dovuto chiedere scusa: non era il telefonino, ero ad un concerto di Andrea Bocelli. Sarei voluto scappare subito, ma non potevo: ero bloccato sotto un gatto delle nevi.
Il fenomeno più rilevante legato alla telefonia mobile è l’SMS. Elucubrazioni complicatissime, concetti filosofici esprimibili solo in tredici cartelle dattiloscritte e dopo l’uso di allucinogeni che vengono compressi in poche righe creando così una nuova pseudo grammatica basata sull’acronimo e sulla sintesi. Psicologi, linguisti, maniaci sessuali: tutti a discutere delle ripercussioni sociologiche del TVB (ti voglio bene), del CVD (ci vediamo dopo) o del MLSCITSEME (ma lo sai che il tuo sfintere è molto elastico?). Si tratta di un linguaggio il più delle volte criptico, che autoesclude i non appartenenti ad un determinato gruppo. Un po’ come i “pizzini” di Provenzano o le interviste di Lapo Elkann.
La pubblicità è l’anima del commercio, come ripeteva ogni mattina Joseph Goebbels al suo orsacchiotto di peluche prima di sparargli alla nuca. Un classico: Francesco Totti e il suo “Life is now” con cui concludeva i suoi interventi pubblicitari della Vodafone. Sono state trasmesse versioni differenti da quelle inizialmente ideate, come la scena in cui Totti è vestito da anestesista consenziente e stacca la spina del respiratore di un malato laziale, non consenziente, sorridendo in camera e dicendo: “Io ho staccato, te che fai? Nàif is nau”. Totti lo può dire solo così: fa parte di una setta new-age che proibisce l’uso della lettera L e degli pneumatici Michelin; il loro Dio è un’audiocassetta che riproduce il suono di una saracinesca che si apre (secondo una corrente scismatica già in odore di eresia si tratta di una saracinesca che si chiude). Questa scena è stata cancellata per le proteste dell’ “Associazione Italiana Amici Delle Prese Multiple”. Nello spot andato in onda, Totti staccava semplicemente una presa telefonica e rideva pensando ad un koala.
I piani tariffari? Una giungla. Per fortuna ci sono le promozioni a complicare le cose...

(to be continued...)


28 novembre 2012

L'agenda di Elsa Fornero


Da Yanez, inserto satirico di "Pubblico" del 26 novembre 2012

Ore 10.15 Check up settimanale. Riempire le sacche lacrimali di soluzione distillata e cambiare le pile al telecomando per azionare il finto pianto. Con quelli della Sla non ha funzionato e ho fatto una figuraccia.

Ore 11.20 Imparare la tabellina del 9 per non fare altri errori nella conta degli esodati. Meglio sapere la cifra esatta prima di nasconderla.

Ore 13 Trovare nuovo modello di riferimento su cui impostare le risposte alle interviste. Sostituire Lapo Elkann con qualcuno più lucido. Tipo Bossi o Rat-man.

Ore 16.45 Intervenire alla manifestazione dei disoccupati. Individuare sistemazione consona (tipo biblioteca alla Oswald) per mitragliarli di gavettoni allo champagne. Muoversi per tempo o i posti migliori li prenderanno come al solito Monti e Marchionne.

Ore 18.50 Dedicare qualche momento di relax all'orticello. Innaffiare, potare, zappettare. Fingere sorrisi rilassati ed evitare espressioni disgustate (come quelle che faccio quando vedo i vecchi per strada) nel caso ci siano paparazzi appostati sull'albero di limoni.

Ore 23 Mantra pre-notturno. Ripetere 23.332 volte “Non dire più in pubblico quello che penso veramente”

(Nella foto, Elsa Fornero medita cosa dire nella prossima intervista: insultare i bambini down o i paraplegici?)



20 novembre 2012

L'agenda di Vendola

Da Yanez, inserto satirico di "Pubblico", del 19 novembre 2012


Ore 6.55 Dischiudere gli occhi, riemergere ritemprato dal regno di Morfeo e ritrovare davanti alle pupille ancora sonnecchianti i colori, le luci e le aspettative del nostro ieri ormai relegato nel cassetto della memoria.

Ore 7.15 Il corpo ha bisogno di carburante per procedere dritto e sicuro nelle tortuose strade della vita. Una colazione che gli procuri il giusto apporto di energia è indispensabile, auspicabile non solo per me che sono candidato a guidare il centrosinistra, ma anche per le nuove generazioni che si stanno affacciando con entusiasmo e curiosità alla vita.

Ore 9 “Con i vostri tanti gesti di bontà, di amore, di ascolto, mi avete costruito come persona e quindi, arrivando alla fine della mia vita, sento che a voi devo moltissimo”. Ed è con queste parole del compianto cardinale Carlo Maria Martini, parole vive nel mio cuore, che mi accingo a guadagnare ordinatamente il mio posto nella fila delle Poste per pagare il giusto tributo di quel bene prezioso e vitale che è l'acqua potabile.

Per motivi di spazio siamo costretti a pubblicare solo i primi tre appuntamenti dell'agenda del governatore Vendola. Le altre 4220 pagine della giornata saranno pubblicate in comode dispense da lunedì prossimo fino al 2033.

(Nella foto la signora Paola Portalaborsa dopo aver chiesto un'indicazione stradale a Vendola)




16 novembre 2012

Il Ruvido!

Ok, il 24 novembre si parte con una nuova avventura: Il Ruvido. Roberto Corradi e Marco Presta al timone di una nave (fornita dall'Aurea Ed.) di masnadieri allenati all'unico scopo di fare ridere. Tra le truppe d'assalto ci sarò anche io, sia in solitaria sia associato al vecchio pirata Sauro Ciantini con il quale mi cimenterò in spericolate storielle, strip et similia. Indi per cui ogni sabato mettete da parte 2 euro per 24 pagine di grasse risate!

Nella foto Homer in attesa del Ruvido.

15 novembre 2012

Dillo ad Elsa #1


Da Yanez, inserto satirico di Pubblico, del 12 novembre 2012.

Cara Elsa, da cinque anni non ho più notizie di mio padre. E' uscito da casa per fare una passeggiata e non è più rientrato. Abbiamo chiesto aiuto a tutti, anche a “Chi l'ha visto?”. Le forze dell'ordine ci hanno detto che non possono più portare avanti le ricerche perché non ci sono tracce. I giornalisti sono gli unici che continuano a parlarne, a trasmettere appelli in tv, a distribuire foto di mio padre con il nostro numero di telefono. Mi dia una parola diconforto...
Clorinda Pezzodipane, Ventimiglia

Amica mia, la sua lettera mi ha commosso perché mi permette di affrontare in questo spazio uno dei drammi della nostra società: la piaga del giornalismo. Se con lei i giornalisti stanno assumendo un comportamento terribile, alimentando una falsa speranza invece di dirle la verità (che suo padre è a testa in giù dentro una discarica o a Cuba con due gemelle minorenni sulle gambe), con me sono ancora più spietati. Giorni fa ero a Torino per un convegno e la presenza di un gruppo di giornalisti mi ha costretto a pensare prima di parlare. Si rende conto? Pensare PRIMA di parlare! Li ho invitati ad uscire perché volevo essere libera di dire qualunque sciocchezza ma si sono rifiutati. Sono rimasti lì ad ascoltarmi parola per parola. Dove andremo a finire di questo passo? In un mondo in cui giornalisti fanno domande non concordate?

Ministro Fornero, sono il Vescovo di XXXX. Un mio parroco, stimato dalla comunità tutta, mi ha confessato di abusare dei suoi chierichetti. Mi ha persino raccontato che durante i rapporti fantastica su Daniel Radcliffe, l'attore di Harry Potter. Cosa devo fare?
XXX XXX, Vescovo di XXXX

Eccellenza, per prima cosa non ne parli con nessuno: se l'opinione pubblica venisse a sapere che un suo parroco fantastica su un ragazzo ormai maggiorenne sarebbe uno scandalo. Fate come al solito: trasferitelo. Lo trasferisca però in una scuola elementare dove l'odore del latte infantile lo aiuterà di certo a tornare sulla retta via. Nel caso in cui la storia di Radcliffe venisse fuori, lei precisi alla stampa che le fantasie riguardano Harry Potter durante il primo film, quando era inequivocabilmente minorenne.

Ministro, mi rivolgo a Lei in lacrime. Ho trovato due spinelli nello zaino di mio figlio. Non ci potevo credere, poi ho frugato nel suo cassetto e ho trovato altra erba e una mazzetta di banconote di vario taglio. Mio figlio spaccia...ha solo 15 anni e spaccia!
Brando Cicconi, Acquaviva Delle Fonti

Caro amico, capisco il suo stato d'animo e sono con lei: non deve essere facile accettare da un giorno all'altro che i nostri bambini sono diventati uomini. Solo ieri suo figlio era in braccio a succhiare la tetta materna ed oggi vende droga agli universitari fuori corso. Chissà, magari con quel denaro finanzierà un'attività più redditizia; magari un giorno venderà cocaina a calciatori ed onorevoli. Ma ora basta fantasticare: quando rientrerà a casa lo abbracci e si goda questi momenti che sono fugaci: quando sarà il nuovo Escobar non avrà più tempo di farlo.

Caro Ministro, un nostro congiunto soffre di un male terribile: la SLA. E' inutile raccontarLe il calvario a cui siamo tutti sottoposti da quasi 10 anni, le difficoltà che incontriamo giorno dopo giorno. Ora un'altra scure si abbatte su di noi: i tagli del Governo all'assistenza.
Penelope Loquaci, Udine

Cara amica, dal suo nome capisco che è una donna paziente. Quindi le dico “abbia pazienza”. So perfettamente cosa voglia dire affrontare ogni giorno le stazioni del Calvario. Lo so da quando sono diventata Ministro. Anche se io le stazioni le affronto in auto blu non vuol dire che siano meno dolorose. Ma lo sa che una volta l'autista ha frenato di colpo e mi sono versata addosso lo champagne? Ho dovuto buttare il vestito in una campana della Caritas. Era una giornata importante per me. Ho pianto tantissimo. Ho pianto così tanto che Monti ha dovuto continuare a parlare al posto mio. Ci tenevo a quel vestito...

Sono un professore di una scuola media di Varese e la settimana scorsa ho messo una nota ad un mio allievo perché ha chiamato “terrone di merda” il suo compagno di classe che è originario di Napoli. Sono sconvolto...Vedere che i giovani covano dentro di loro tanta ignoranza è doloroso. Cosa ne pensa?
Artemio Filastrocchi, Varese

Professore, l'ignoranza fa male: lei che è un docente lo sa meglio di tutti. Sentire un ragazzino offendere un napoletano con un epiteto così generico è deprimente. Ci sono tanti modi di offendere un napoletano (camorrista, mariuolo, Mario Merola) e lui ha usato il più banale. Mi permetta di dire che non è colpa del ragazzo ma colpa sua, sì, caro amico, sua e della scuola. Impegnatevi, arricchite il vocabolario di questi giovani talenti e non lasciateli affogare nel mare della banalità. Chiederò al ministro Profumo di intervenire personalmente.

9 novembre 2012

Animali e animali 2

Da Yanez, inserto satirico di Pubblico, del 5 novembre 2012



Il coccodrillo Fornero (Ipocrytes Lacrimevolis) è una scoperta recente del nostro ecosistema. Madre amorevole, mette al caldo le uova dei suoi cuccioli in luoghi sicuri e dallo stipendio fisso, in tane vicine a mamma e papà e lontano dalla vita reale. Tanto premurosa verso i suoi cuccioli, è altrettanto spietata verso i piccoli altrui (specie se con un reddito annuo inferiore ai 450.000 €) che allontana dalle zone calde e protette con striduli versi gutturali che risuonano come “CHOOSY! CHOOSY!”; stesso odio nutre per gli esemplari più anziani e per quelli privi di un'occupazione fissa che divora dopo averli lasciati sul lastrico.

Evoluzione del preistorico, anche se non ancora estinto D'Alema (Baffinus Gallipolinus), la puzzola Renzi (Abilis Intrallazzator) è uno degli animali più scaltri. Pur facendo parte a pieno titolo della specie Pidiellina Arcorensis, si è mimetizzato per anni tra gli esemplari della Sinistra Brancaleonensis in modo da poter proliferare in tutta tranquillità prima di rivelarsi per quello che è. Disorienta gli altri animali con i suoi comportamenti poco comprensibili e apparentemente contraddittori (ad esempio, mentre scava una buca con le zampe anteriori la ricopre con quelle posteriori), ma per gli studiosi sono operazioni fin troppo evidenti: è un predatore opportunista che stordisce le prede per colpirle prima che la sua reale natura venga alla luce.

La Santanchè (Bothulina Miracolatha) è una rana urlatrice delle più chiassose. Per intimorire i suoi avversari gonfia a dismisura alcune parti del corpo (labbra e petto, in special modo) stordendoli poi con urla così acute da mettere in fuga chiunque si trovi nel raggio di 15 km. Nonostante sia sguaiata e oggettivamente sgradevole alla vista, la rana Santanchè è estremamente presenzialista e la si può incontrare in tutti i documentari sugli animali, di qualunque rete televisiva. Discutibili anche le sue abitudini d'accoppiamento, specialmente da quando gli studiosi hanno scoperto con ribrezzo pratiche amorose con il volatile Sallusti (Infangator Pelatus). Secondo alcuni ricercatori, durante gli urli acuti, l'apertura del suo muso raggiungerebbe i 95 cm. 412 quando sa di avere torto.

Disegni by "The Hand"


26 ottobre 2012

Animali e Animali 1

Primo numero di "Animali e Animali", la rubrica in cui scopriremo insieme le bestie del nostro ecosistema politico. Su Yanez, inserto satirico di "Pubblico", del 22 ottobre 2012


Il Formigoni (Ciellinus Paraculus), animale estremamente sedentario, vive da quattro mandati nei pressi della regione Lombardia, ma non disdegna di trascorrere piacevoli periodi in luoghi caldi. A patto che qualcuno gli paghi il viaggio. Non si trova a suo agio nell'elemento acquatico, ma lo si è visto spesso muoversi su barche di lusso. Chi non ha mai fatto una vacanza in barca, d'altronde! Suscita scalpore nel mondo animale per le sue piume, pittorescamente esibite in tutta la loro eccentricità per stordire i rivali in amore. Nonostante la sua impermeabilità alle intemperie, gli eventi climatici degli ultimi tempi potrebbero costringerlo ad una migrazione coatta (da qui a sei mesi) verso ambienti con minor precipitazioni di avvisi di garanzia.

Il grillo a 5 stelle (Gryllus Casaleggensis) è un insetto della famiglia dei Vaffanculoidi. Riccio e dal corpo tozzo, presenta un organo a forma di megafono che utilizza per inscenare lunghi monologhi senza contraddittorio. In Italia è presente da qualche anno nelle praterie dove scava gallerie nel terreno (NO TAV). Recentemente è stato avvistato anche nello stretto di Messina, evidenziando capacità natatorie finora insospettabili. I detrattori ne hanno sottovalutato le capacità di adattamento e riproduzione, prevedendo una rapida estinzione che invece non c'è stata. Depone nel terreno centinaia di uova attraverso un blog; poi si schiudono entro un paio di settimane raggruppandosi in speciali formazioni detti Gruppi Meetup; vivono insieme per qualche settimana, poi ognuna si allontana per scavarsi una propria tana prima di essere espulsa a causa di presunte incomprensioni con lo statuto della specie.

Roditore della famiglia dei Predappioidi, la marmotta Alemanno emette una secrezione all'olio di ricino che “marca” i confini del suo territorio. Quando l'olio non funziona, Alemanno ricorre alle molotov. E' universalmente riconosciuto per la sua incapacità di gestire le calamità naturali. La sua incapacità di reazione alle intemperie viene utilizzata per prevedere le condizioni atmosferiche. Se Alemanno esce dal Campidoglio e non riesce a stendere la sua zampina in un saluto romano bello fiero, l'inverno continuerà; se invece il saluto al Duce viene bello dritto, l'inverno finirà presto. In ogni caso, non dategli mai retta.



16 ottobre 2012

La risalita dal campo


Da Yanez, inserto satirico di Pubblico, del 15 ottobre 2012

Pochi giorni fa Berlusconi ha annunciato di essere disposto a non candidarsi se la sua marcia indietro permetterà la vittoria dei moderati contro la sinistra. Lo avrà ripetuto dodici volte al secondo. La sconfitta della sinistra. Lo ripete dal '94. Ci deve per forza essere un trauma alle spalle.

Magari da piccolo la zia suora gli ha scorticato la mano quando lo ha scoperto a falsificare la firma di suo padre sul libretto delle giustificazioni.

“Silvio! Che stai facendo con quel libretto?”
“Cara zia, mi consenta di motivarle il mio gesto...io volevo recarmi alla scuola, ma la fiera di sottane e reggipetti esponeva soltanto oggi i suoi model...”
“Stai falsificando la firma di tuo padre!”
“Mi consenta di spieg...”
“Taci, cribbio! Lo stai facendo con la mano sinistra! Non lo sai che è la mano del diavolo?”

E giù bacchettate. Dopo quell'episodio Berlusconi è diventato un mancino represso. Non c'è altra spiegazione. Come motivare altrimenti la sua ossessione contro la sinistra? La odia così tanto che a volte mi sembra di sentir parlare D'Alema.
Ora è meno ossessivo, però. I primi tempi camminava usando solo il piede destro. Saltellava. Non riusciva nemmeno più a dire la parola “sinistra”. Come Fonzie quando doveva ammettere uno sbaglio. Rantolava. Guai a chiedergli un'indicazione stradale! Se però avevi bisogno del bagno non correvi il rischio di fartela sotto...la risposta era immediata: “in fondo a destra!”.
Faceva tutto con la destra, la parte sinistra era esclusa da tutto. Anche dall'igiene personale: l'ascella sinistra si era trasformata in un campo prove per le guerre chimico-batteriologiche. Per comprarsi i voti degli altri bambini e diventare capoclasse distribuiva le caramelle solo con la mano destra, prelevandole solo dalla tasca destra. Una vera fissazione.
Con il passare del tempo si è calmato un po' e crescendo ha iniziato ad infrangere la legge anche con la parte sinistra del corpo. Anche perché un corpo intero riesce a commettere più reati di quanto possa farne una sola metà.
Per non parlare delle estenuanti riunioni di partito: le deputate pesano, non poteva certo continuare a tenerle sedute solo sulla sua gamba destra. E poi con tutte e due le gambe a disposizione poteva vagliare più curricula contemporaneamente.

(Nella foto Silvio Berlusconi riprende ad usare con orgoglio la mano sinistra)

3 ottobre 2012

La pagella di Monti


Dopo una dolorosa assenza, riprendono le pagelle...
Da Yanez, inserto satirico (ogni lunedi in edicola!) di Pubblico del 1 ottobre 2012.

L'alunno Monti è entrato a far parte della nostra scuola ad anno scolastico iniziato, in sostituzione dell'alunno Silvio Berlusconi che è andato via spontaneamente come atto di generosità per il bene dell'istituto (questa è la sua versione, in realtà gli altri bambini lo stavano già per lanciare fuori dalla finestra mentre altri modellavano minacciose statue del Duomo in ferro battuto).
Mario è un bambino preparato, il preside lo ha chiamato per fare bella figura con le altre scuole che, a causa delle marachelle di Berlusconi, consideravano ormai la nostra come un circo.
Con l'uscita di scena del piccolo Berlusconi (che dice di aver lasciato l'istituto, ma il bidello riferisce di vederlo spesso gironzolare nel seminterrato in attesa degli eventi o della figlia minore della supplente di matematica) i genitori hanno permesso alle bambine meno traumatizzate di tornare sui banchi.
Ottimo in tutte le materie, eccelle in religione e matematica. Chiamato nel difficile compito di traghettare l'istituto tra i debiti maturati negli anni precedenti, Mario si è dato subito da fare.
I tagli per risanare i debiti della scuola hanno colpito i settori più inutili dell'edificio (carta igienica, gessetti, insegnanti di sostegno, mensa) lasciando intatti quelli di vitale importanza (crocifissi, sala relax del preside, bancomat). Si è attirato l'antipatia dei bambini con una battuta infelice sulla monotonia del banco fisso, ma la sua popolarità non è ancora così bassa da costringerlo a simulare un attentato per riguadagnare punti.
Alcuni vorrebbero che Mario continuasse a rappresentare il nostro istituto, ma non sarebbe giusto nei confronti degli altri bambini che hanno lavorato sodo per vincere le elezioni scolastiche.
Se vorrà continuare a studiare nel nostro istituto si invita il piccolo Monti a seguire l'iter che tutti gli alunni devono seguire: trovare alleanze improbabili con i bambini più disparati, faticando giorno e notte per inventare promesse irrealizzabili e corrompere i piccoli elettori comprando il loro voto con merendine e figurine.

25 settembre 2012

Un Belsito è Fiorito



Dal primo numero di Yanez, inserto satirico di "Pubblico" del 24 settembre 2012.


A guardarlo, Franco Fiorito sembra Bud Spencer dopo che si è appena mangiato Terence Hill con tutta la bicicletta: bonario e tranquillo.
Sarebbe stato lui ad autorizzare le spese folli pagate con i fondi della regione Lazio e a mettersi in tasca cifre così alte da poter finanziare i lavori di sostegno della natica destra di Valeria Marini.
In un toccante discorso Renata Polverini ha detto la sua, chiedendo per prima cosa scusa agli italiani onesti: una frase che ha provocato alcune critiche secondo le quali avrebbe dovuto chiedere scusa a tutti, non solo ad una sparuta minoranza.
Lei era all'oscuro di tutto. Mentre gli altri rubavano, lei era girata dall'altra parte a chattare con Paolo Di Canio che sosteneva di saper cantare gli inni del regime con più imperiale trasporto di lei.
La realtà è che lo scempio dei fondi regionali ha turbato profondamente l'animo del governatore. I suoi collaboratori più stretti giurano che era così scossa che le si è inceppato il saluto romano per ben 45 minuti. La Polverini ha sempre dato il buon esempio contro gli sprechi. L'anno scorso è arrivata con un elicottero alla sagra del peperoncino di Rieti. Un politico meno attento ai conti pubblici avrebbe speso il triplo usando l'automobile: con quello che costa la benzina, l'elicottero era la soluzione più sobria. Il governatore promette un giro di vite. Ci saranno tagli in regione. Le ostriche saranno fatte pervenire da mari più vicini e lo champagne sarà raffreddato con almeno tre cubetti di ghiaccio in meno rispetto ad ora. Per non parlare delle auto blu: saranno autorizzate a bruciare più semafori rossi di quanto già facciano adesso per evitare di consumare troppo i freni.
Con meno soldi da rubare si ruberà come prima, ma cifre più piccole daranno meno nell'occhio. Nel frattempo è arrivata secca la condanna politica di Alfano nei confronti di Fiorito: “E' fuori dal partito. E' inammissibile quello che è accaduto: finanziare festini con gnocche in minigonna senza invitare Berlusconi va contro lo statuto del Pdl!”


13 settembre 2012

Profumo di precariato

Sei un precario della scuola? Hai smesso di tribolare: il ministro Profumo ha la soluzione per te!

Metti via la calzamaglia alla SpiderMan: non devi più arrampicarti sui tetti come nell'epopea Gelmini, adesso è sufficiente partecipare al nuovo concorso! Come? Sei già nelle graduatorie ad esaurimento e il concorso è solo fumo negli occhi? Mi stai dicendo che non risolve il problema del precariato perché le cause vanno ricercate altrove e non nei metodi di distribuzione dei posti?

Ma non scherziamo! Lo Stato spenderebbe 150 milioni di euro se non ce ne fosse bisogno? E' vero, la villa di Calderoli era presidiata da una scorta armata (900 mila euro l'anno), ma era una questione di sicurezza: mica si poteva rischiare che Calderoli uscisse all'improvviso spaventando la gente normale! E poi lo stato non butterebbe mai all'aria 150 milioni rinunciando a beni di prima necessità come ad un caccia F-35. E' vero che il ministro è un po' confuso e cambia idea ogni volta che le camicie di Formigoni spingono al suicidio uno stilista (ogni 47, 7 secondi), ma la colpa è vostra che avete voluto studiare e non fare le veline o i calciatori.

E' vero, c'è il rischio che al concorso siano ammessi anche candidati non abilitati all'insegnamento, ma è davvero rilevante? E' sufficiente che i nuovi maestri sappiano insegnare ai bambini come rispondere al telefono, tanto da grandi non potranno aspirare ad altro lavoro che non sia un call center.

Forse si potevano prima svuotare le graduatorie esistenti e poi indire il concorso? Troppo facile: che senso ha chiamare un tecnico per fargli fare una cosa che saprebbe fare anche un bambino?

Profumo scappa quando è contestato, non si presenta alle riunioni con i sindacati...ma vogliamo dargli torto? Non gli conviene: con la crisi che c'è gli tirerebbero solo uova marce, non monetine come negli anni '90. Cosa dovrebbe mettersi in tasca, una frittata? C'è chi dice che Profumo stia facendo così tanti danni ai precari della scuola da sembrare un ministro regolarmente eletto. Non sono d'accordo, Profumo è diverso: i ministri scelti da un Presidente del Consiglio eletto dal popolo hanno più tempo per farsi odiare.

23 agosto 2012

Io sto con CL: no ai matrimoni gay!

Dal mio blog sul Fatto Quotidiano.

Comunione e Liberazione dice no al matrimonio tra omosessuali. C'è il rischio che non nascano più bambini: i nostri preti sarebbero costretti a molestare dei maggiorenni, ed è una cosa che non possiamo permettere che accada. Per prima cosa la carne dei maggiorenni è stopposa: i sacerdoti più anziani, abituati alla morbidezza delle carni giovani, rischierebbero di scheggiare le dentiere che si sono comprati con il nostro 8x1000. E poi avere rapporti con un maggiorenne non costituirebbe reato, quindi dovrebbero escogitare altro per farsi trasferire in un'altra diocesi ed insabbiare tutto con l'aiuto del proprio vescovo. Permettere ai gay di sposarsi porterà ad un'inevitabile conclusione: l'estinzione degli italiani. I maligni potrebbero dire che, alla luce delle dichiarazioni di CL, non sarebbe poi una perdita così grave, ma il vero problema è un altro. Vogliamo forse che i nostri sacerdoti siano costretti a diventare tutti missionari e volare all'estero a molestare negretti? E' come per il calcio. Un tempo tutte le stelle venivano a giocare da noi perché avevamo il campionato più bello del mondo, adesso scelgono tutti altri Paesi. Per la pedofilia ecclesiastica rischiamo lo stesso esodo. Che ne sarà della nostra immagine? E poi lo sappiamo tutti che in Africa i bambini sono denutriti, non sono mica resistenti come i nostri cresciuti con pane e nutella. C'è il rischio che si facciano male. Poveri piccoli, vogliamo forse traumatizzarli per tutta la vita? C'è inoltre chi fa notare che i i matrimoni gay non durerebbero, ed è un dato di fatto. Non sono solidi come quelli dei cattolici. Vedi ad esempio Berlusconi, Casini e Fini, uomini di chiesa che, nonostante i problemi quotidiani con le rispettive mogli, continuano stoicamente a portare avanti il loro primo matrimonio senza mai pensare neanche per un istante al divorzio. Per finire un'ultima considerazione, e cioè che non si può andare contro natura. E la natura esige che a picchiare la moglie sia il marito, e non un'altra donna. E' un matrimonio, cazzo, mica una lotta nel fango!

Nella foto: due loschi figuri mettono fine alla razza umana con il loro comportamento contro natura.

2 agosto 2012

La Pellegrini? Meglio i precari

Dal mio blog sul sito de Il Fatto Quotidiano

I Pavesini non ci stanno facendo una bella figura. Già lo vedo il signor Pavesini mentre trascina con il suo Suv su un campo di vetri rotti il corpo straziato del tizio che gli ha consigliato la Pellegrini come testimonial, mentre urla “Testa di cazzo, te l'avevo detto che era meglio ingaggiare il cavallo goloso della Dufour!”. Mentre la Pellegrini faceva finta di fare la merendina con i Pavesini, le nuotatrici cinesi facevano uno spuntino vero con scorie nucleari per correggere gli errori genetici commessi da Dio, contrario da sempre alla supremazia sportiva della Cina. Ma non è solo un problema di alimentazione, è che questi atleti sono poco supportati dallo Stato. Anche se la Pellegrini avesse ingerito barrette di uranio impoverito come la Ye Shiwen, difficilmente avrebbe migliorato le sue prestazioni. Lo Stato doveva rapire la nonna della Pellegrini e mandarle un orecchio mozzato prima di ogni gara. Finite le orecchie passare alle cartilagini e così via. In Cina lo sanno e stanno facendo razzia di medaglie. Oltre a mettere da parte una quantità impressionante di orecchie da riciclare nel mercato occidentale delle creme antirughe. Purtroppo c'è anche un'altra verità: i nostri atleti non hanno più motivazioni, vivono troppo col culo al caldo. Basterebbe sostituirli con dei precari. Al posto della Pellegrini andrebbe bene anche una sessantenne. Ditele che all'arrivo l'aspetta un contratto a tempo indeterminato: straccerà il primato mondiale con tutte le scarpe. Baldini ha fallito nella scherma? Bisognava mettere un precario al suo posto! Anche uno che non ha mai preso un fioretto in mano. Sarebbe stato sufficiente dirgli: “Lo vedi il tuo avversario? Ti vuole fregare un contratto a tempo indeterminato che avevamo preparato per te. Lui però è raccomandato dall'Opus Dei, mi dispiace...”. Il precario si sarebbe trasformato in Connor MacLeod, gli avrebbe infilato la spada nel culo e prima di salire sul podio più alto lo avrebbe decapitato al grido di “Ne resterà soltanto uno!”.

Nella foto. Federica Pellegrini è stata così lenta che dalle prossime gare nuoterà senza Magnini nelle mutande